Menu:

Aggiornamento:

10 Feb, 2014

Sample link »

Contatti:

E-mail: info@palozzi.it

Presentazione:

Validazione:

Astratto quantistico

L'uomo è quel luogo dove l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande possono essere una sola cosa; nel buio della mia stanza possiedo l'universo. Il buio stimola la mia fantasia, varca ogni limite. Nel buio della mia stanza coloro le mie giornate; ma noi viviamo in un mondo che ci disorienta con la sua complessità. Premi Nobel illustri hanno affrontato questa epoca in una sfida continua tra scienza e religione qualunque essa sia, che con la sua visione dogmatica cerca di limitarci la ricerca scientifica. Uomini illuminati già alla fine del XIX secolo hanno diagnosticato la morte di Dio; una lotta estrema dove l'uomo ha dato una parte di sé. Ciò che posso dire è che la mia epoca mi ha stupito nel bene e nel male. E' proprio questo stupore, questa meraviglia che ha accresciuto le mie curiosità: la mia mente si stupisce, meravigliosa sensazione è lo stupore, orgasmo della mente. Cito a proposito del meravigliarsi: "In un pomeriggio di fine estate, stavo di fronte all'oceano, osservavo il moto delle onde, senza la confusione estiva, il ritmo del mio respiro, quando, all'improvviso ebbi la consapevolezza che le rocce, i sassi, l'acqua e l'aria che mi circondavano erano composte da molecole e da atomi in vibrazione e che questi a loro volta, erano costituiti da particelle che interagiscono tra loro creando e distruggendo altre particelle. Sapevo che l'atmosfera della Terra era continuamente bombardata da "raggi cosmici"; particelle di energia. Tutto questo mi era noto nelle mie ricerche della fisica ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza solo attraverso i grafici, diagrammi e teorie matematiche. Stando in quella spiaggia le mie esperienze precedenti presero vita, vidi "scendere dallo spazio cascate di energia" nella quale c'erano particelle dai ritmi pulsanti; gli atomi del mio corpo partecipavano a questa danza cosmica; percepii il suo ritmo e ne "sentii" la musica; in quel momento seppi che era la danza di Shiva, il dio danzatore, adorato dagli Indù. Da molto tempo avevo studiato la fisica teorica e per parecchi anni mi ero occupato di ricerca. Contemporaneamente mi ero anche interessato molto al misticismo orientale e avevo cominciato a vedere le analogie con la fisica moderna. Ero parzialmente attratto dagli aspetti sconcertanti dello Zen che mi ricordava gli enigmi della quantistica. Dapprima, tuttavia, il tentativo di metterli in relazione tra loro era stato un esercizio difficile: superare la frattura tra pensiero razionale, meditativa e l'esperienza meditativa è per me molto difficile, anche ora." Oggi i fisici elaborano teorie, realizzano esperimenti e affondano nel più profondo dell'essere, rimettendo in discussione l'esistenza stessa della materia. L'esperimento effettuato dal '72 al '82 ci insegna che i costituenti ultimi possono in un certo senso, comunicare tra loro, ignorando la distanza che li separano ai nostri occhi. Secondo la formula di un altro fisico francese, Alain Espagnat, lo spazio non sarebbe altro che un modo della nostra sensibilità; con ciò viene messo in discussione il determinismo. Alcuni scienziati tra cui alcuni premi Nobel per la fisica, giungono a considerare l'universo una fantasmagoria, essenzialmente spirituale. La fisica dei quanti porta in sé i geni di una rivoluzione culturale che è presente, per ora, in un piccolo circolo di grandi scienziati. Ora sta anche agli intellettuali confrontarsi con questa nuova scienza, fisica o meccanica quantistica che incida profondamente sui nostri problemi esistenziali e filosofici. Il linea di massima, nella storia gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso nei punti di interferenza tra due diverse linee di pensiero. Queste linee possono avere le loro radici in punti assolutamente diversi, ma tutto è circondato da onde. Il tempo scivola sulla cresta delle mie onde, tempo inesorabile, crudele che ci divora; avete mai osservato una candela accesa e il suo lento esaurirsi? Vi siete mai accorti del crescere lento, inesorabile del solco delle vostre rughe? E quel piccolo porro quasi invisibile, per chi non lo sa, è sempre più grande ed è li sul vostro naso, grosso che vi guarda con vanità. Quel porro sarà così grande che voi, al suo confronto sarete l'unico pelo su quell'enorme sfera carnosa, spoglia, un geode, non più un porro, ma un pianeta che precipita, inesorabilmente dentro il ventre del tempo, in un infinito spazio. Lentamente, mi decompongo, mi amalgamo, mi appiccico, tra le setole del mio pennello, stendendomi sulla bianca tela. Il mio cammino tra le onde è solo all'inizio. La pittura è un illusione concreta; il tratto distintivo della mia pittura è la mia pennellata, una pennellata nervosa, vibrante, curvilinea, che attraversa la materia dei colori, come la luce attraversa lo spazio. Una pennellata di fotoni. Il fotone che si spinge nello spazio in modo curvilineo, non visibile ad occhio nudo, ma tangibile sul piano scientifico. Sono partito da questa osservazione per i miei esperimenti sulla fisica quantistica. Considerando il mio lavoro, gli attrezzi in mia disposizione, ho elaborato nel mio linguaggio pittorico un mio approccio con la fisica quantistica, il mondo dei fotoni, dei quanti; mi si è aperto un mondo nuovo dove sto cercando di interpretare con i miei mezzi tecnici i miei esperimenti pittorici. Paradossi di una nuova fisica destinata a cambiare radicalmente il nostro presente ed il nostro futuro nella conoscenza della materia. Un tuffo nei suoi primordi che ci fa andare verso una conoscenza scientifica e profonda del cosmo, con tutti i problemi filosofici e religiosi che l'uomo si pone da sempre; noi siamo immersi in un mondo di onde invisibili, sia naturali che causate dall'uomo. Proprio sulla tavolozza dell'artista vi è la radice di tutta la materia costituente il cosmo; sulla tavolozza dell'artista ci sono tutti i fenomeni primi che hanno dato luogo alla materia primordiale in relazioni filosofiche per nuove scoperte della fisica quantistica. L'arte è un sogno, un illusione concreta sia perché l 'arte la crea, sia perché l'osservatore l'analizza, l'arte è veicolo sia per i sogni dell'artista, sia per i fruitosi dell'opera d'arte stessa. L'artista segue il proprio spirito guida: il "daimon". Il colore nell'opera d'arte è espressione dell'energia intrappolata nella materia, in un flusso continuo di trasformazioni da una forma all'altra, all'infinito. Tutto è riconducibile a un onda, un movimento di luce che tutto avvolge, che mette in risalto il corpo nudo di una donna, anch'essa un insieme di curve ed onde generatrici di altrettante onde emozionali altrettanto forti. La mia pennellata esegue questo movimento automaticamente in modo nevrotico, pieno di energia che esplode nei colori che più rappresentano un vulcano in eruzione, oppure il Big Bang, inizio primordiale del nostro tempo. Adesso la fisica quantistica mi sta assorbendo completamente in quanto è una parte della realtà subatomica, invisibile ma tangibile, con strumenti adatti; è qualcosa di incomprensibile per la nostra realtà quotidiana sottoposta alle leggi della fisica classica. La fisica quantistica ha messo in crisi il pensiero scientifico apertosi con l'annuncio della "relazione di materia" di Heisenberg, è quanto di più astratto ci possa essere in natura e ha questo sto cercando un estetica che la rappresenti. Anche il pensiero è costituito da onde che si intrecciano le une con le altre; il pensiero è l'unico strumento utile per la conoscenza della realtà; l'uomo portatore del pensiero, è la verità; l'uomo è portatore di verità, la contiene, ma di rado riesce ad intravederla perché è distolto dall'illusione della realtà esterna resa indefinita dal velo di Maya. Ma che cos'è la realtà? Secondo Alberto Lori, in una pubblicazione dell'8 febbraio 2013: "La realtà non è concreta, non è cosa"; la realtà è possibilità; queste possono essere contenute contemporaneamente; sono io, uomo che realizzo ciò che voglio tra le varie possibilità; ogni possibilità si attualizza singolarmente; ma se la realtà è una mia possibilità; una possibilità delle conoscenze, ci si chiede come si può cambiarla migliorandola. Questo è un interrogativo che si aspetti una risposta che dia delle certezze. Cosa deve fare l'uomo nel corso della sua esistenza? Accelerare al massimo il pedale del gas per scoprire i limiti delle proprie possibilità.

"Io vorrei essere un faro che si accende nella notte buia, ma che è pronto a spegnersi per non diminuire la luminosità delle stelle all'orizzonte, il tuo orizzonte, in punta di piedi ti aspetterò desideroso di lasciare qualche traccia dentro di te", (dedicata a mio figlio Bernardo).